domenica 25 dicembre 2011

Il giorno della memoria


I MIEI AUGURI, E CERCATE DI RESISTERE FINO IN FONDO

Marchettone malriuscito:

Il più catastrofico:

Il più imbecille:

La miglior cover:

Per il divertimento e le risate, resta insuperato:


Ma quest’anno un vero richiamo alla memoria che forse (e insieme purtroppo) sta già sbiadendo anche nelle vostre pur nobili menti, è questo:

NON SMETTETE MAI DI PENSARE!

venerdì 9 dicembre 2011

mercoledì 7 dicembre 2011

Ospitalità agli incazzi...

... emendati degli orrendi errori grammaticali e con un pensiero certamente un po' provocatorio:
ma cosa aspetti ad emigrare?


Qualcuno giudicherà questo messaggio come “antipolitico”, mentre io sono caparbiamente convinto della sua valenza politica. La corda si sta spezzando e non possiamo più farci prendere in giro…
Loro (tutti) sono parassiti e qualunquisti, e conviene loro, e noi dobbiamo difenderci. E lo faremo!! Lo stiamo già facendo!!
L’Europa chiede di aumentare l’età delle pensioni perché in Europa tutti lo fanno. Noi chiediamo, invece, che sia tolto il finanziamento pubblico ai partiti come sancito dal referendum, che la Chiesa paghi l’ICI, di arrestare tutti i politici corrotti, di dimezzare il numero di parlamentari perché in Europa nessun paese ha così tanti politici!! -Di eliminare tutti i politici delle province, perché ci sono già quelli delle Regioni, da 40 anni! Di diminuire in modo drastico gli stipendi e i privilegi a parlamentari e senatori, perché in Europa nessuno guadagna come loro, di poter esercitare il “mestiere” di politico al massimo per 2 legislature come in Europa tutti fanno!! -Di mettere un tetto massimo all’importo delle pensioni erogate dallo stato (anche retroattive), max. 5.000, 00 euro al mese di chiunque, politici e non. Poiché in Europa nessuno percepisce 15/20 oppure 30.000,00 euro al mese di pensione, come avviene in Italia, di far pagare i medicinali, le visite specialistiche e le cure mediche ai familiari dei politici, poiché in Europa nessun familiare dei politici ne usufruisce come avviene invece in Italia, dove con la scusa dell’immagine vengono addirittura messi a carico dello stato anche gli interventi di chirurgia estetica, le cure balneotermali ed elioterapioche dei familiari dei nostri politici!!
Cari ministri, non ci paragonate alla Germania dove non si pagano le autostrade, i libri di testo per le scuole sono a carico dello stato sino al 18° anno d’età, il 90 % degli gli asili nido sono aziendali e gratuiti e non ti chiedono 400/450 euro come gli asili statali italiani!!
In Francia le donne possono evitare di andare a lavorare part time per racimolare qualche soldo indispensabile in famiglia e percepiscono dallo stato un assegno di 500,00 euro al mese come casalinghe più altri bonus in base al numero di figli. In Francia non pagano le accise sui carburanti per le campagne di napoleone, noi le paghiamo ancora per la guerra d’Abissinia!!
Noi chiediamo che voi politici la smettiate di offendere la nostra intelligenza , il popolo italiano chiude 1 occhio, a volte 2, un orecchio e pure l’altro ma la corda che state tirando da troppo tempo si sta spezzando.
Chi semina vento, raccoglie tempesta!!

Notizia trascurata, purtroppo!

Eppure di quello che ci si mette in bocca a volte ci sfracassano gli zebedei...
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/12/06/news/frode_cibi_bio-26156104/

lunedì 5 dicembre 2011

Yes, we can

Queste sarebbero cose da fare per davvero, e molto più efficaci di tante "manovre"...
Ma forse è un'utopia pensare che cambiamo davvero modelli di consumo? Ai posteri l'ardua sentenza...
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=16301#axzz1fgWzHFxQ

IMPERDIBILE!!!

01.    Dio creò Bocchino. e subito dopo la Santanché. così, per associazione. 
02.    Dio creò Sgarbi. neanche il tempo di finirlo e già gli giravano i coglioni. 
03.    Dio creò Alemanno. poi ci riprovò e venne fuori Storace. giornata nera. 
04.    Dio creò Brunetta. poi si accorse di aver fatto una cazzata. e lo lasciò a metà
05.    Dio creò Gasparri. e poi creò l'alzheimer. per dimenticarsene 
06.    Dio creò Vespa. quel giorno fu il suo unico neo. 
07.    Dio creò Renzo Bossi. ci provò, almeno. 
08.    Dio creò Andreotti. perché la vita eterna da soli dopo un po' rompe il cazzo. 
09.    Dio creò Bondi. ma lo fece con due culi. 
10.    Dio creò Fede. e andò subito a lavarsi le mani. 
11.    Dio creò Bertolaso. per gestire l'emergenza big bang. a quei tempi aveva molto senso dell'umorismo. 
12.    Dio creò Borghezio. e capì che aveva bisogno di una vacanza
13.    Dio creò Schifani. lo guardò per un po' e poi gli diede il nome. 
14.    Dio creò Calderoli. poi passò a qualcosa di più evoluto. una medusa.
15.    Dio creò Sacconi. le scritture però non dicono di cosa l'abbia riempito


PS. Grazie Santina!!!

mercoledì 30 novembre 2011

Amaro, ma centrato!

Dall’inferno, Obama chiama negli Usa per sapere come va la situazione nel Paese dopo la sua morte. Parla per due minuti. Messo giù il ricevitore, Satana gli dice che per la chiamata gli deve tre milioni di dollari. Obama gli firma un assegno e paga.
La Regina d’Inghilterra, incuriosita, vuole fare lo stesso e chiama Londra. Parla per cinque minuti e Satana le chiede dieci milioni di sterline.
Anche Berlusconi, a quel punto, sente il bisogno di chiamare il suo Paese. Telefona e parla per tre ore. Quando attacca, Satana gli dice che deve dargli 35 centesimi.
Berlusconi rimane attonito, avendo visto il costo delle chiamate degli altri e chiede a Satana come mai sia tanto economico chiamare in Italia rispetto a Stati Uniti e Regno Unito. E Satana: Ascolta, vecchio caprone... con la finanziaria che hai approvato, il decreto Alfano, il casino della finanziaria, le politiche sull'immigrazione, i contratti di lavoro, il costo della vita, hai reso l’Italia un vero inferno... e da inferno a inferno la chiamata è urbana!

lunedì 21 novembre 2011

Dialoghi filosofici


 Trota, hai letto qualche libro ultimamente?
-Sì, papo, leggei Rin Tin Tin.
-Lessi.
-No, no, papo, proprio Rin Tin Tin.

domenica 6 novembre 2011

domenica 16 ottobre 2011

Chissà perché mi puzza di fotomontaggio?

Forse che sono ammalato di dietrologia e tutta la vicenda mi sembra troppo teatralmente architettata?
Mah... ai posteri l'ardua sentenza


Nel frattempo prego notare:
- la traiettoria dell'estintore rispetto alla mano che dovrebbe averla lanciata (cos'é, un lancio con circonvoluzione di ottimo artigliere proprio verso il "fotografo" (cioè proprio lo sguardo di chi vede l'immagine?)
- lo sguardo del presunto lanciatore, verso il basso (???) Che fai, miri da una parte e lanci dall'altra? Che diabolico sei...
- il cavallo (basso) dei pantaloni: ma come fai a correre in quelle condizioni?
- la mutanda sporgente (beh, l'occhio vuole la sua parte anche in queste situazioni, no?)
- l'esilarante movimento della tesserina che attesta i controlli effettuati sull'estintore (sarà un'arma impropria, ma vivaddio, è stata verificata e siamo a posto con i controlli di legge sulla sicurezza, anche se siamo in piazza a fare gli imbecilli!!!)
- la quasi perfetta depilazione e tutto sommato la bellezza fisica del soggetto (siamo nel mondo dell'immagine e dell'apparire... non possiamo essere sciatti proprio in un momento "topico"
- il bel colore dell'oggetto lanciato... un sanpietrino è così triste con il suo grigio, vuoi mettere un bel rosso sgargiante quanto è più visibile e quanto più attiva certe "Libere" associazioni???

sabato 8 ottobre 2011

Siate affamati, siate folli, comunque la pensiate


2005/06/17

IL DISCORSO DI STEVE JOBS ALLA STANFORD UNIVERSITY

Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.

La prima storia parla di “unire i puntini”
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perché ho smesso?
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.
Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.
Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio. Il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante.
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’ e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.
Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete... questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia parla di amore e di perdita
Fui molto fortunato -ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione -il Macintosh- un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni... quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona -che pensavamo fosse di grande talento- per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante.
Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.
Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.
Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a fidanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.

La mia terza storia parla della morte
Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto -tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento- sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.
Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.
Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:
Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.
Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

Siate affamati. Siate folli.

domenica 18 settembre 2011

Apple etica o gioca a scaricabarile?

A voi l'ardua sentenza:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/09/16/visualizza_new.html_702985645.html


Apple vieta gioco su sfruttamento in Cina

Nel gioco una sezione 'suicidi' dedicata a Foxconn, societa' in cui 14 dipendenti si sono uccisi

16 settembre, 16:22
PECHINO - La Apple ha bandito dai suoi prodotti elettronici il gioco "Phone Story", una impietosa critica dello sfruttamento al quale sono sottoposti i lavoratori delle fabbriche cinesi fornitrici della compagnia californiana. Sviluppato dall'italiana Molleindustria, il gioco comprende una sezione che si chiama "suicidi" che appare ispirato alle tragiche vicende della Foxconn, dove 14 lavoratori si sono suicidati l' anno scorso saltando nel vuoto. In seguito ai suicidi la Foxconn, una grande compagnia di proprietà taiwanese che tra l' altro fabbrica componenti per i prodotti Apple, è stata accusata di ipersfruttare i suoi operai, in maggioranza giovani immigrati dalle zone più povere della Cina.
Il gioco, sempre secondo i suoi creatori, ha lo scopo di suscitare "una riflessione critica" sul modo nel quale sono prodotti i popolari "gadget" della Apple come l' iPhone. Nella sezione "suicidi", il giocatore muove degli infermieri che, muniti di barella, cercano di salvare gli operai che si lanciano nel vuoto dall' alto degli edifici della fabbrica. Come motivazione del suo divieto, la Apple ha citato, in una nota inviata ai responsabili di Molleindustria, le applicazioni "violente e crudeli" che contiene. Il sito cinese The Shanghaiist sostiene che "Phone Story", che era venduto nei negozi della Apple in Cina fino a "poche ore fa", è ora diventato introvabile, anche se può essere ancora "scaricato" da alcuni siti web.

Memento per deboli di memoria

Oggi mi sento stranamente buonista, e fornisco allo psiconano 9 -diconsi NOVE- buoni motivi, ciascuno di essi non solo sufficiente per VERGOGNARSI, ma per sparire DEFINITIVAMENTE dalla circolazione:
http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/curiosita/2011/09/16/visualizza_new.html_703016175.html

mercoledì 31 agosto 2011

Nessun limite al peggio!

Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal Sistema Sanitario Nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una Assistenza privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata "Parlamento WikiLeaks". Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli, ma anche a 1.109 loro famigliari, compresi (per volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro.
- Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche
- Oltre tre milioni per ricoveri e interventi, eseguiti non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private
- Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia
- Per visite varie, 698mila euro
- Quattrocentottantotto mila euro per occhiali
- 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro famigliari
- Per curare i problemi delle vene varicose (voce 'sclerosante'), 28mila e 138 euro
- Visite omeopatiche: 3mila e 636 euro.

I deputati si sono anche fatti curare in strutture del Servizio Sanitario Nazionale, e quindi hanno chiesto (ma quel che è peggio hanno ottenuto) il rimborso all'Assistenza Integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.
Tuttavia non tutti i numeri sull'Assistenza Sanitaria Privata dei deputati sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto -dice la Bernardini- quanti e quali importi siano stati spesi nell'ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal 'Fondo di Solidarietà Sanitaria', come ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della Camera non ce li hanno voluti dare".

Perché queste informazioni restano riservate, non accessibili? Cosa c'è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto del principio generale dell'accesso agli atti, in base al quale la domanda non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire le informazioni secondo le modalità richieste".Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo -spiega la deputata Rita Bernardini- che la Camera debba provvedere a dare un'assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio, avendo già l'assistenza che hanno tutti i cittadini italiani. Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, potrebbero pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, e farsi un'assicurazione privata. Non si capisce perché questa 'mutua integrativa' la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori. Secondo noi basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all'anno".

Mentre a noi tagliano l'assistenza sanitaria e sociale è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private -è il commento del Presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini- e sempre nel massimo silenzio di tutti.

...E NON FINISCE QUI... “FANNO FINTA DI LITIGARE MA PER LORO E’ SEMPRE FESTA”


Su L'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa € 1.135,00 al mese. La mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
- STIPENDIO Euro 19.150,00 al mese
- STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
- PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o famigliare)
- RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
- INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)


TUTTI ESENTASSE


e -dato che non c'é limite al peggio, aggiungiamo:

- TELEFONO CELLULARE gratis
- TESSERA DEL CINEMA gratis
- TESSERA TEATRO gratis
- TESSERA AUTOBUS e METROPOLITANA gratis
- FRANCOBOLLI gratis
- VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
- CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
- PISCINE E PALESTRE gratis
- FS gratis
- AEREO DI STATO gratis
- AMBASCIATE gratis
- CLINICHE gratis
- ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
- ASSICURAZIONE MORTE gratis
- AUTO BLU CON AUTISTA gratis
- RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).


Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento, mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (41 anni per il pubblico impiego!!!)

Circa 103.000 euro li incassano con il rimborso spese elettorali, in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti, più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. Ad esempio, ricordiamoci sempre che la Signora Irene PIVETTI, nota pasionaria vandeista dell'integerrima Lega Nord ??Dove abita la tanto sbandierata e vituperata "Roma Ladrona"?? ha a disposizione, TUTTI I GIORNI E GRATIS, un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio.


La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO


La sola Camera dei Deputati costa ai cittadini 2.215 euro al MINUTO!!


Far circolare. Si sta promuovendo un referendum per l'abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari... queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet, dato che quasi tutti i mass media rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani...


PER FAVORE CONTINUATE A DIFFONDERE

martedì 28 giugno 2011

lunedì 13 giugno 2011

NUMERO MAGICO!!!!!!!!!


25.915.094
Siamo vicini: 41,1% alle 22,00 di domenica!!!
Roma al 46%, già superato quorum a Bologna, Firenze, Genova, Trento

venerdì 3 giugno 2011

giovedì 26 maggio 2011

E anche questo non guasta

Dato che l'attualità vuole la sua parte, una nuova rivisitazione di una gran scena, con il nostro capo che esterna...

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/b-(di-nuovo)-urla-nel-bunker/2151599

Sono un po' assente, lo so...

E' periodo complicato, sempre un po' preso. Cerco di rimediare con qualcosa che in questi giorni ha ripreso tanta attualità...:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e io fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e io fui sollevato perchè mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era nessuno a protestare.

Bertold Brecht

lunedì 9 maggio 2011

Riflessione

Una delle cose più pericolose che ci possa capitare è che le cose URGENTI prendano il posto delle cose IMPORTANTI.

Non so chi l'abbia detta, ma c'é da pensarci su seriamente.

sabato 30 aprile 2011

Che schifo!

Senza limiti e freni, che schifo, ripeto!

“Alla fine la farsa è apparsa chiara, la manovra svelata: Pierferdinando Casini e l’UdC hanno strumentalizzato una questione delicata e seria come il biotestamento, nella speranza di farla diventare parte integrante della campagna elettorale e della quotidiana polemica politica. Alla farsa si è prontamente prestato il presidente del Consiglio, con la sua “lettera”, nella quale accusa ‘i giudici che colmano il vuoto con iniziative più o meno estemporanee’… Più che una preoccupazione, alla prova dei fatti si è rivelata una barzelletta di pessimo gusto…”.
“Prima Casini chiede di invertire il punto all’ordine del giorno sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento della Camera, per discuterlo ‘senza ulteriori rinvii, in particolare per il rischio che, in mancanza di un'iniziativa legislativa siano i giudici a colmare il vuoto con iniziative più o meno estemporanee’; dà così per scontata l’interpretazione berlusconiana di quello che starebbe accadendo nel nostro paese, ma al tempo stesso mostrando di ignorare quello che accade quotidianamente in tante stanze di ospedale e nelle camere da letto dei malati di questo paese. Poi, quasi a pentirsi preventivamente per quello che stava per porre in essere, dice di augurarsi ‘che nessuno voglia strumentalizzare una questione molto seria e che ci sia la serenità necessaria per dibattere in modo approfondito questioni così delicate... che non sono parte né della campagna elettorale imminente, né della nostra, purtroppo quotidiana, polemica politica, ma fanno parte delle scelte esistenziali che un Parlamento in alcune circostanze è chiamato ad assumere”.
Un’ora dopo, quando si deve passare all’esame delle proposte emendative, colpo di scena: il Presidente della Commissione Bilancio Giorgetti informa l’Aula che la Commissione Bilancio ‘non ha potuto esprimere il proprio parere perché il Governo ha chiesto un supplemento di tempo per il supporto tecnico della Ragioneria di Stato.” E chiede la sospensione dei lavori. Ma possibile che né l’UdC né la Presidenza sapesse che NON SI POTEVA procedere con l’esame del provvedimento?
Appuntamento comunque per giovedì mattina. Nel frattempo alle 18,15 la Commissione Bilancio si riunisce, e in 15 minuti netti disbriga i propri obblighi sull’articolo 1, e rinvia ad altra data l’esame sul resto degli emendamenti.
Giovedì, come fissato, alle 9,30 riprendono i lavori d’Aula ma bisogna attendere più di tre ore, e finalmente alle 13 si apprende che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di posticipare al 18-19 maggio la discussione sulle DAT. Non un deputato dell’UDC fiata. Dov’è finita l’urgenza di cui avevano parlato il giorno prima?
E allora interveniamo noi: “Signor Presidente, il Presidente Leone ha letto molto velocemente il calendario dei lavori, ma mi è parso di cogliere una data molto importante: quella del 18 e del 19 maggio entro la quale, anzi, nella quale riprenderemo i lavori sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, cioè fra tre settimane. L'iniziativa dell'UdC e dell'onorevole Casini, che hanno voluto anticipare la discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, in realtà, si è trasformata in un posticipo… Ci saremmo aspettati dall'UdC, che aveva tutta questa urgenza di discutere questo importantissimo documento, una sia pur minima reazione… Di certo, quella che è stata venduta ai cittadini come una grande iniziativa politica si è rivelata, alla prova dei fatti, nemmeno dopo ventiquattr'ore, una «bolla» mediatico-elettorale, ancora una volta, sulla pelle dei cittadini, ma anche sulla dignità di questo Parlamento. Non c’era nessuna necessità di posticipare il dibattito sulle dichiarazioni anticipate di trattamento che erano all'ordine del giorno. Ieri avremmo potuto chiudere la discussione di oggi; e oggi, avremmo potuto affrontare il resto dei temi, che discuteremo invece la prossima settimana; e la prossima settimana, senza agitazioni propagandistiche, avremmo discusso con tranquillità le dichiarazioni anticipate di trattamento. Questo modo di trattare quest'Aula e i deputati è indecoroso e viola anche il buon senso, il senso comune. Non vorremmo che, di fronte a fatti come questi -nei telegiornali di ieri sera e nei quotidiani di stamattina non si parla d'altro- domani, venisse meno l'attenzione rispetto ad un fatto molto semplice: l'UdC e l'onorevole Casini si sono presi gioco di questo Parlamento, perché impegnati in campagna elettorale.”
Tutto ciò si può definire solo in un modo: ancora una brutta, volgare, cinica speculazione. L’ennesima.
Antonietta Farina Coscioni

mercoledì 27 aprile 2011

martedì 26 aprile 2011

lunedì 25 aprile 2011

Non abbassare la guardia!

Attenzione a non dimenticare il 12 e 13 giugno, LORO non stanno affatto abbassando la guardia...!!!

venerdì 22 aprile 2011

MEMENTO

Ricordatevi del 12 e 13 giugno e dei referendum!
REFERENDUM : LA PARTECIPAZIONE POPOLARE CONTRO IL GOVERNO E I POTERI FORTI L’approvazione al Senato dell’emendamento che sancisce la rinuncia temporanea al nucleare rende evidente la volontà di governo e poteri forti di aprire la guerra ai referendum del prossimo 12-13 giugno. Diversi interessi convergono in questa direzione e con una chiara strategia. Dal punto di vista del premier, tutto muove dal panico che una doppia sconfitta popolare –alle elezioni amministrative (Milano in primis) e ai referendum- faccia definitivamente crollare una maggioranza tenuta assieme solo dagli interessi di innumerevoli clan oliati con prebende e posti di potere per garantirne la fedeltà. Dal punto di vista dei poteri forti -multinazionali, capitale finanziario e lobby territoriali trasversali agli schieramenti politici- tutto muove dalla consapevolezza che, in particolare con i referendum per l’acqua, le politiche liberiste , per la prima volta dopo decenni, possano essere sconfitte e sanzionate da un voto democratico e popolare, aprendo scenari di modifica dei rapporti di forza culturali e politici nell’intero Paese e di ridiscussione complessiva sull’insostenibilità dell’attuale modello liberista. Ecco perché, pur utilizzando la sovranità popolare come feticcio ad ogni occasione, questa diventa il peggiore degli incubi quando possa pronunciarsi davvero.

Ma come in ogni disvelamento, con la mossa sul nucleare, il Governo e i poteri forti dimostrano tutta la loro debolezza, dimostrando come il popolo dell’acqua e quello contro il nucleare siano già maggioranza nel Paese, talmente evidente da non poterne accettare il libero confronto e il conseguente voto. Non sappiamo cosa deciderà la Corte di Cassazione in merito. Sappiamo per certo che da oggi e fino ad allora –intorno alla seconda metà di maggio- la campagna comunicativa sarà tutta orientata a dire che il referendum sul nucleare non ci sarà, depotenziando l’attenzione dell’opinione pubblica. Possiamo già prevedere, inoltre, che la strategia non si fermerà qui : già ieri Federutility –la lobby delle SpA che gestiscono il servizio idrico- si è infervorata chiedendo analogo intervento sull’acqua “per impedire due referendum disastrosi”, sapendo su questo di poter contare anche sul consenso di una parte dell’opposizione parlamentare, quella più direttamente legata alle multiutilities delle grandi città. Il gioco si fa duro e dunque noi dobbiamo “diventare duri mantenendo intatta la nostra tenerezza”.

Da un parte occorre rivendicare i referendum come fine in sé, ovvero come fondamentale espressione della sovranità popolare, tanto più in questa situazione di sostanziale sequestro della democrazia in questo Paese : occorre dire con forza e in tutte le sedi che il diritto delle donne e degli uomini a decidere sulla politica energetica è insopprimibile e non può divenire variabile dipendente dalle tattiche politiche di palazzo. Dall’altra occorre contare sulla ricchezza –non congelabile da nessun emendamento- dell’esperienza del popolo dell’acqua : quella diffusione reticolare che ha rimesso in moto le energie positive di milioni di donne e uomini che, tutti i giorni e in ogni angolo del Paese, stanno compiendo il più importante processo di autoeducazione popolare degli ultimi decenni, costruendo consapevolezze e intessendo legami sociali, di cui nessun grande mass media parlerà, ma che potrebbero costituire l’elemento decisivo per la vittoria ai referendum.

Contemporaneamente va subito lanciata una campagna per ottenere ora e senza ulteriori tentennamenti ciò che è altrettanto insopprimibile : il diritto all’informazione. Per questo occorre mobilitarsi subito contro i boicottaggi interni alla Commissione di Vigilanza Rai, che impediscono l’approvazione del regolamento per le trasmissioni televisive, premere su tutte le reti pubbliche e private e sui grandi organi di informazione perché diano adeguata informazione, chiedere ad ogni ente locale di svolgere il proprio ruolo istituzionale favorendo l’informazione e la partecipazione dei cittadini. Vogliono pregustare la torta di 60 miliardi del business dell’acqua, a noi il compito di rendergli evidente che l’acqua ha un legittimo impedimento : è nostra.

Marco Bersani Attac Italia

Per una buona causa...

Andate e firmate!
http://www.peticiones.es/peticion/contra-los-malos-tratos-y-sacrificios-de-animales-en-las-perreras-en-espana/314

martedì 19 aprile 2011

Svegliatevi! Se ne sono accorti anche i preti...

“Non basta più indignarsi. Anzi indignazione è una parola di cui s’è fatto abuso, che dovremmo cancellare dal vocabolario. Dobbiamo provare disgusto. Penso che il “processo breve” sia un aspetto di quella che viene chiamata riforma ma che è in realtà un “sequestro” della giustizia”. Non usa mezzi termini don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e presidente di Libera, nel commentare la legge di riforma del sistema giudiziario appena varata dal Parlamento. "Con l'approvazione della legge sul processo breve", si legge sul sito di Libera, la rete di associazioni e movimenti contro le mafie, "la legge diventa uguale per i potenti, diseguale per i deboli".

I processi oggi durano mediamente sette anni. Non è un’inciviltà giuridica?

 “Beninteso, dobbiamo augurarci una giustizia efficiente, capace di arrivare quanto prima a un giudizio. L’accertamento della verità è un diritto di tutti, degli accusati come delle vittime. Ma questa riforma sembra tagliata a misura di certi processi che vedono coinvolto un singolo imputato. E questo è uno scandalo per la democrazia, perché viola il principio costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. E un ulteriore passo verso quella deriva che la trasforma da democrazia in “plutocrazia”, potere del denaro sulle vite e sulle coscienze delle persone”.

Molti familiari delle vittime delle stragi protestano perché vedono cadere molti processi. E’ davvero così?

“Ancora si sta cercando di valutare le ricadute della riforma su alcuni processi per fatti che hanno colpito tante persone e causato tante vittime. Non voglio addentrarmi negli aspetti tecnici perché non ne ho le competenze. Ma mi sembra già grave che molti familiari delle vittime si sentano minacciati nelle loro speranze di giustizia”.

I reati di mafia, strage e terrorismo sono stati tenuti fuori dalla legge che accorcia i tempi della prescrizione.

“È vero che la norma prevede l’eccezione per reati come mafia e terrorismo. Ma non si tiene conto ad esempio della corruzione, che della mafia è quasi sempre il terreno di coltura. E questa non è una “dimenticanza”, dal momento che il primo processo a decadere in virtù della riforma sulla prescrizione breve – al punto da impedire al Tribunale di emettere persino la sentenza di primo grado – sarà il “processo Mills”, in cui quel singolo imputato è accusato, guarda caso, di corruzione”.

La legge emanata ieri dal Parlamento è secondo lei una legge ad personam per tirare fuori dai guai Berlusconi?

"Che sia una legge ad personam, l’ennesima, mi pare lo dimostrino i fatti, le troppe strane coincidenze. Mi chiedo come tutto questo possa essere compatibile con l’etica, sia essa cattolica o laica. Paolo VI disse che “la politica è la più alta ed esigente forma di carità”. Sono parole che sollecitano tutti, indipendentemente dai riferimenti religiosi e culturali, alla politica come sforzo per il bene comune”.

I cattolici non dovrebbero far politica in nome del bene comune e non del bene privato?

“La politica ha nella democrazia il suo ideale più nobile ma anche il più impegnativo, perché chiede a ciascuno di sostenerlo non a parole ma con i fatti, nella coerenza, nella sobrietà dello stile di vita, nella condivisione, nell’attenzione agli altri, nell’impegno per combattere i privilegi, le disuguaglianze, i monopoli, le forme d’impunità. È una tensione costante, che non ammette cedimenti. Occorrono coscienze sveglie, non anime complici o dormienti. Dobbiamo ritrovare insieme il senso di una politica capace di soddisfare il bisogno di verità, la “fame e sete” di giustizia delle persone e della partecipazione che permette di dare senso alla vita. Don Tonino Bello, grande vescovo di Molfetta e guida di Pax Christi, diceva ai politici cattolici: «amate senza riserve la gente che Dio vi ha affidato. A Lui, prima che al partito, un giorno dovrete rendere conto».

Come dovrebbero reagire gli italiani a tutto questo? Non le pare che in generale il ruolo dei cattolici in queste vicende politiche sia di quasi totale estraneità?

“L’ho detto all’inizio, non basta più indignarci. Dobbiamo ribellarci. Ribellarci eticamente e pacificamente, ma ribellarci. All’impotenza e alla rassegnazione, all’indifferenza e alla superficialità, che sono le grandi malattie spirituali del nostro tempo".

Non sembra di vedere un grande ribollimento...

“Se la deriva è arrivata fino a questo punto non è solo a causa di chi si è reso complice dello scempio di democrazia, chi in Parlamento ha sostenuto il falso sapendo che fosse il falso, dei tanti che ancora si fanno ipnotizzare da informazioni truccate, realtà rovesciate, esercizi retorici per nascondere la verità. Ma anche perché troppi sono stati alla finestra silenti e con le mani in mano, sottovalutando il rischio che tutti stavamo correndo. La rinascita politica, economica e sociale non può avvenire senza un risveglio generale delle coscienze, senza una ribellione etica che, nel segno della Costituzione, ridia al nostro paese la dignità e la libertà per cui tante persone si sono battute e hanno sacrificato la loro vita”.

Francesco Anfossi intervista Don Luigi Ciotti