lunedì 30 agosto 2010

Desolazione o divertimento?

... o troppo comico per essere vero?


Ti ricordiamo inoltre che il tuo indirizzo sara' custodito in base alla legge 675/96 sulla privacy.

Questo è il messaggio che TIM manda per "tranquillizzare" gli utenti di una propria newsletter... Peccato che quella "legge" (che in realtà era un DLgs) non sia più valida, essendo abrogata dal DLgs 196, del 2003... Siamo nel 2010 (avanzato).
Proprio divertente, se non fosse desolante.
7 anni e passa di tempo per aggiornare le proprie conoscenze, manco fosse la teoria della relatività

domenica 29 agosto 2010

Solipsismo politico

Alfano annuncia investimenti straordinari per il processo breve.
Ma non è Tremonti che poi decide a chi scucire i soldi e a chi no?

Una volta si diceva, di questo comportamento, "fare i conti senza l'oste", oppure "facile fare il signore con i soldi altrui"... adesso tutto ciò ha cambiato nome?

mercoledì 18 agosto 2010

Lietamente verso il precipizio

Il 21 di agosto, fra pochi giorni quindi, raggiungeremo il punto in cui la nostra amata terra non riuscirà a ricostituire, con le proprie forze, le scorte necessarie.
Da quel momento cominceremo a consumare ma la terra non ce la farà più a ricostruire.
Nuova linfa per gli artefici del nostro malefico modello di sviluppo? Pare che ce l'abbiano fatta.
Ma noi dobbiamo essere costruttivi e non disfattisti, quindi assistiamo e commentiamo un po' amaramente a questa ennesima picconata al futuro dei nostri figli e nipoti...

domenica 15 agosto 2010

Un tocco di frivolezza...

...che forse è una mazzata ferragostana... Sapevate di tutto ciò?
Rimango estasiato dalla inarrivabile profondità delle apparenze (per chi intende la citazione):
http://www.facebook.com/pages/Il-Bondolizer-10-il-primo-generatore-automatico-di-poesie-di-Sandro-Bondi/172107071152
http://gamberorotto.com/miscellanea/sandro-bondi-il-generatore-di-poesie/

e -anche se è imbarazzante ed impegnativo- qualcuno si è finalmente accorto che l'appartamento a Montecarlo è solo una copertura del vero "scandalo"...:
http://twitter.com/gamberorotto/statuses/20453007679

mercoledì 11 agosto 2010

Nel frattempo noi torniamo alle urne...


The fight for the future starts in California.

posted by: Dave R. 13 hours ago
The fight for the future starts in California.
23 comments
When California passed AB32, the landmark greenhouse gas (GHG) emissions reduction bill in 2006, Governor Schwarzenegger said;
"Using market-based incentives, we will reduce carbon emissions to 1990 levels by the year 2020. That's a 25 percent reduction. And by 2050, we will reduce emissions to 80 percent below 1990 levels. We simply must do everything in our power to slow down global warming before it's too late."  But the opposition apparently borrowed another quote from the governator:
"I'll be back." 
And back they are, with a coal and oil interest backed ballot initiative which seeks to overturn AB32 before most of the more significant pieces of it take effect. The fight reflects the two sides of the debate on what to do about global warming.
On one side are the folks who believe we must act, and who are also happy to assert that by taking action, we will create thousands of new green and 'clean tech' jobs, while reshaping our economy around energy conservation, clean technology, and renewable energy production. Not surprisingly Silicon Valley is firmly behind AB 32 and against efforts to repeal it. California imports a significant amount of electricity, and sources almost all if its coal, natural gas, and oil from outside the state. The prospect of breaking this dependency and reducing emissions through the use of technology represents a pretty exciting future, and many feel that the state will become more competitive as a result.

As Schwarzenegger also said;  
"Some have challenged whether AB 32 is good for businesses. I say unquestionably it is good for businesses. Not only large, well-established businesses, but small businesses that will harness their entrepreneurial spirit to help us achieve our climate goals. 

But on the other side are those who claim we should not act, and that the initiative will cost the state jobs while reducing GDP by as much as $100 Billion dollars over the next ten years. This case is being pressed by a consortium of oil refiners, truckers, and coal interests, who like things just the way they are. If California stands alone and energy costs rise in the state, this could be the future, as businesses move operations out of the state, and consumers seek out cheaper products and services from elsewhere, even if they have a higher embedded carbon footprint.
So if AB32 stands, apparently there are two very different possible futures in the Golden State. One in which the rest of the country scrambles to keep up with a new energy paradigm that makes California an economic engine, or one in which the burden of taking responsibility for emissions simply adds cost. Not coincidentally, this is the same debate that's going on in Washington over national climate legislation.
My guess is that the impact of AB32 will be closer to neutral, and certainly somewhere in between these two extremes: On one hand, energy costs will rise, which will hurt businesses and consumers. But California will use less, create energy jobs, and keep more money in the state. And in the long term, the  state will be protected from energy price shocks. One thing is certain: The big losers in all of these scenarios are those whose business models continue to be built around the demand for fossil fuel. And that's why they are putting up money to overturn AB32.
The economic consequences of meaningful and comprehensive emissions legislation won't be known for some time, and Californians are being asked to take a leap of faith.  An uncertain future is pretty scary, but scarier still is a failure to take action on curbing our addiction to fossil fuels and the consequences of that addiction.
As Thomas Jefferson said, "I like the dreams of the future better than the history of the past.”

martedì 10 agosto 2010

Per le vostre meditazioni serali, dall'ormai lontano 2002

Titolo della traccia della prova scritta di italiano, stabilita (incredibile ma vero, avete presente la Gelmini?) dal Ministero della Pubblica Istruzione per tutti gli ordini di scuole.

Il diverso troppo spesso scatena in noi diffidenza e odio piuttosto che curiosità e amore. Perché è così difficile accettare chi ha culture e idee diverse da noi, e in che modo, secondo la vostra opinione, si potrebbe instaurare un rapporto sereno con gli immigrati? Scrivete onestamente se considerate possibile arrivare a una unità di vedute sul problema, e se sarà possibile risolvere questo grave conflitto, nel comune interesse.

Purtroppo lo svolgimento di tale tema si è rivelato impossibile a causa del caos generato da un titolo decisamente troppo ermetico.
-           La confusione è iniziata nei collegi militari, dove nessuno è riuscito a capire il significato della parola diverso, e si è rapidamente estesa alle scuole di ogni ordine e grado.
-           I geometri si sono bloccati sull'espressione “troppo spesso”, in quando non sono riusciti a darle una rappresentazione matematica esatta: "Spesso quanto? 5 cm? 10cm? Non era forse meglio dire troppo poco sottile?".
-           I ragionieri si stanno ancora interrogando sul significato della parola “curiosità”.
-           Il termine “amore” ha creato problemi a molte categorie, dalle elementari fino all'università.
-           L’aggettivo “difficile” ha invece mandato in crisi i raccomandati di ogni ordine e grado.
-           La parola “accettare” ha spinto i ragazzi di Alleanza Nazionale a indire una movimentata assemblea in cui è stato deciso all'unanimità che tale forma verbale doveva chiaramente derivare dal sostantivo “accetta”. Di conseguenza tali studenti sono andati fuori tema dilungandosi nel descrivere come rendere più efficienti arnesi come scuri, asce e ogni altro attrezzo funzionale allo scopo di interagire con culture diverse.
-           I giovani aderenti alla Lega Nord hanno avuto delle insormontabili difficoltà nel comprendere la parola “culture”, da loro invano cercata sui più aggiornati dizionari della lingua padana.
-           I ragazzi di Comunione e Liberazione non conoscevano il significato della parola “idee”.
-           Problemi anche per gli studenti delle scuole cattoliche: la parola “opinione” è risultata del tutto sconosciuta ai ragazzi iscritti alle scuole gestite da gesuiti, mentre nelle scuole gestite da suore gli insegnanti hanno censurato il tema per via dell’espressione “rapporto sereno”. In tali istituti si è deciso di sostituire la traccia redatta dal Ministero con una più originale e adatta all'argomento del razzismo, ovvero il sempreverde: “il mio primo giorno di scuola”.
-           Tutti i giovani della sinistra hanno trovato incomprensibile la parola “unità”, e, nonostante gli incitamenti di Nanni Moretti, nessuno di loro è riuscito a svolgere il compito in maniera accettabile.
-           L’avverbio “onestamente” ha invece bloccato tutti i figli dei deputati di Forza Italia (oggi felicemente Popolo delle Libertà). A nulla è valso il generoso gesto del Cavalier Berlusconi che ha prontamente assunto l'incarico di Ministro della Pubblica Istruzione ad interim: la lentezza della solida burocrazia non gli ha permesso di modificare il testo incriminato nelle cinque ore previste per la consegna del compito.
-           Ma ciò che ha fatto definitivamente precipitare la situazione, rendendo di fatto impossibile il regolare svolgimento della prova, è stata l'interpretazione della frase finale del tema. La vicinanza di due fatidiche parole quali “conflitto” e “interesse” ha infatti fatto scoppiare una bagarre generale: urla, insulti, striscioni dappertutto.
-           I presidi hanno così deciso di votare seduta stante un provvedimento urgente per sanare la delicata situazione.
-           Al momento del voto i bidelli hanno lasciato le aule per protesta, ma nessuno se ne è accorto e così, a totale unanimità, è stato approvato il provvedimento che dichiara illegale il tema in questione, in quanto chiaramente frutto di un complotto giudiziario volto a denigrare la preparazione degli studenti e dei loro insegnanti.

Pezzo liberamente tratto da “L'incontinente bianco”, di Giobbe Covatta

Proibito proibire!

Una risata li seppellirà, si diceva un tempo...:

Repetita juvant

E se non è ancora chiaro:

Altri fondamentali, durante la giornata di lavoro

Da Boves, per non dimenticare:

lunedì 9 agosto 2010

Ricominciamo dai fondamentali (4)

E per ultimo, almeno per oggi, prima di sproloquiare sulle questioni maschio/femmina, uomo/donna, omicidi in aumento/in diminuzione, crisi dell'uomo e della donna e altre antinomie un po' troppo mediatiche, proviamo a fare davvero uno sforzo di intelligenza e leggiamocelo, cercando di comprenderlo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Melanie_Klein

Ricominciamo dai fondamentali (3)

Allora, attenzione e pazienza, e vediamo se vi ritrovate.
Quello che aliena l'uomo, che lo allontana dallo sviluppo delle sue facoltà, non è più -come accadeva ai tempi di Marx- l'oppressione diretta del padrone ed il feticismo delle merci, bensì è lo spettacolo, che è un rapporto sociale tra individui mediato dalle immagini. Vi sovviene immediatamente qualcuno? Spero di sì.
Se non avete capito: Berlusca non ha bisogno di fare quello che deve fare Marchionne, ci pensano le sue televisioni e lui rimane pulito.
Una prima fase del dominio dell’economia sulla vita sociale aveva determinato un deragliamento dell’essere in avere. Oggi quel deragliamento si è ulteriormente spostato dall'avere all'apparire: una forma di assoggettamento psicologico totale, in cui ogni singolo individuo è isolato dagli altri ed assiste nella più totale passività allo svilupparsi di un eterno "presente", senza passato e che annulla ogni possibile futuro. La degradazione quindi di un sano principio di realtà (vivere nel "qui ed ora" per non smarrire il senso e il principio di realtà).

Lo spettacolo, di cui i mass media sono solo una delle molte espressioni, è parte fondante, imprescindibile ed essenziale della società contemporanea, ed il responsabile della perdita da parte del singolo di ogni tipo di individualità, personalità, creatività umane: la passività e la contemplazione sono ciò che caratterizza l'attuale condizione umana.

Ciò che rende lo spettacolo ingannevole e negativo è il fatto che esso rappresenta il dominio di una parte della società, l'economia, su ogni altro aspetto della società stessa; la mercificazione di ogni aspetto della vita quotidiana rompe quell'unità che caratterizza la condizione umana propriamente detta.

Più l'uomo contempla, e meno vive, più accetta di riconoscersi nelle immagini dominanti del bisogno, meno comprende la propria esistenza ed il proprio desiderio.

Ricominciamo dai fondamentali (2)

Per esempio:
Terrorismo. La democrazia spettacolare non intende essere giudicata in base ai propri meriti ma in base ai propri nemici. "La storia del terrorismo è scritta dallo stato. Quindi è educativa". La democrazia, in quanto spettacolare integrato, ha bisogno del terrorismo, dando luogo così ad una perfezione fragile, che deve essere preservata, garantendo l'immutabilità delle scelte governative.

domenica 8 agosto 2010

Ricominciamo dai fondamentali

Dice un proverbio arabo che se sei in ritardo dovresti fermarti, a pensare: così arriverai prima.
Anche Hugo Pratt ne ha disegnato (Corte sconta detta Arcana, Una ballata del mare salato).
Allora ripartiamo da zero e da quello che dovrebbe essere il nostro alfabeto, in modo da poter parlare di Berlusconi in modo serio, naturalmente smettendo di parlare dell'appartamento di Montecarlo di Fini, ricordandoci che era un fascista.
http://it.wikipedia.org/wiki/Guy_Debord

sabato 7 agosto 2010

Celebrazione serale (3)

E qui guardiamo persino nell'obiettivo!!!
Ancora buon compleanno, amica mia... Grazie della compagnia.

Celebrazione serale (2)

Qui andiamo già un po' meglio!

Celebrazione serale!!!

Qui siamo ancora un po' tesi per l'evento...

Per non dimenticare, resistere!

LA LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO

Ero t
ornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università.
L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.

Ma mi è mancata l’aria, quando lunedì 26 luglio 2010,  su “ La Stampa” di Torino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione  del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione”, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile “garanzia della continuità delle occasioni da lavoro”, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof.  Deaglio a Radio 24 tra le 17,30  e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010).
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria.
Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.

Odorava di dignità

venerdì 6 agosto 2010

Nessun limite al peggio

Ecco qui testimonianza reale da Fontaniva.
Che la carta igienica sia "dolce" o nella "suite 250" non è naturalmente dato sapere...

mercoledì 4 agosto 2010

Info del giorno, ma cazzo perché non vengono mai date quelle serie???


Cari amici,
siamo molto felici di annunciarvi che giovedì 29 luglio abbiamo riaperto il Centro chirurgico di Lashkar-Gah.
Un giornalista ci ha chiesto "Perché?". Ma la risposta la sapete già: perché è il nostro lavoro, perché quell'ospedale serve, perché è l'unica struttura gratuita nella regione, perché quell'area è teatro di una guerra sempre più violenta, perché i 70 letti delle corsie - da quando è stato aperto e fino al giorno della sua forzata chiusura il 10 aprile scorso - sono sempre stati pieni. Perché la popolazione ne ha bisogno: e noi non abbiamo bisogno di altri perché.
Ancora grazie per il vostro sostegno.
A presto,
Cecilia Strada
Presidente di Emergency

lunedì 2 agosto 2010

Conclusione

Sì, si è risvegliato, ha consumato cena ed è tornato a dormire... Insomma è ancora tra noi!

E prosegue...

Quasi una mummificazione, che ne dite?

Infine: il riposo del guerriero

No words... a quanto pare la stanchezza è proprio tanta...:

Ancora l'ultimo in aeroporto...

Che devastazione!

Finalmente insieme...

Eccoci, rullati e spiegazzati ma felici:

Atterrato!!!!!!!

Eccolo qui appena atterrato!

Mattia sta per tornare..

Eccoci ad aspettarlo a Caselle...